6 Ottobre 2023 / AUTO ELETTRICHE

Transizione elettrica auto: effetti su filiere dei metalli non ferrosi?

Transizione elettrica auto: quali effetti sulla filiera dei metalli non ferrosi?

La transizione elettrica in Europa deve fare i conti con la burocrazia e gli ambientalisti. Due esempi recenti arrivano da Sardegna e Portogallo.
In Sardegna multinazionale mineraria Glencore potrebbe cancellare il progetto di un impianto di riciclo di batterie al litio. Motivo: la Regione ha negato l’autorizzazione rapida per l’iter della valutazione di impatto ambientale.
In Portogallo da mesi montano le proteste contro il progetto dell’azienda inglese Savannah Resources di aprire quattro nuove miniere nella regione del Barroso ricca di giacimenti di litio.

Impatto della transizione elettrica sull'industria automobilistica europea

La sostenibilità economica della transizione elettrica in Europa.
Secondo uno studio di PwC Strategy& almeno un terzo del fatturato della filiera automotive italiana è a rischio perché il 40% dei fornitori lavora oggi principalmente per l’endotermico. Inoltre, le case automobilistiche potrebbero non riuscire economicamente a sostenere la produzione europea di modelli elettrici per il mass-market in assenza di ampi incentivi economici all’acquisto.

Crescente domanda di metalli non ferrosi per veicoli elettrici

Le materie prime.
La transizione elettrica su cui punta l’Europa comporta l’esigenza di massicci investimenti industriali non solo in giga factory di batterie. Occorre sviluppare una filiera integrata europea dell’automotive elettrico e ridurre almeno in parte la dipendenza da importazioni da paesi extra Ue. Quindi servono investimenti in miniere e impianti di raffinazione dei metalli necessari alla transizione elettrica e impianti di riciclo delle batterie. Il Critical Raw Materials Act e il nuovo Regolamento sulle Batterie Ue fissano obiettivi molto ambiziosi sui metalli non ferrosi industriali

Sfide e opportunità per la filiera dei metalli non ferrosi

Ma, come evidenziano differenti analisi di Goldman Sachs, Cru Group e T&E, un contributo a contenere la crescita della domanda di alcuni metalli molti usati per la transizione elettrica, come appunto il litio ma anche il rame, può venire dall’innovazione tecnologica in ambito batterie (per esempio NMC già disponibili anziché LFP, o in prospettiva batterie agli ioni di sodio) e dalla scelta di costruire auto più piccole.

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