ENERGIE RINNOVABILI

Eolico in Italia e obiettivi PNIEC, serve anche il repowering di 6 GW di vecchie turbine
Le tecnologie sostenibili, per essere correttamente definite tali, dovrebbero funzionare assicurando il miglioramento di performance misurabili rispetto ai criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Non solo racconto, quindi, da parte delle aziende. Perché si rischia di praticare o di essere comunque accusati di greenwashing. Ma anche quantificazione dei progressi fatti nella direzione della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico attraverso l’adozione di tecnologie e processi sostenibili.
Nei prossimi anni si estenderà progressivamente l’obbligo di rendicontare puntualmente i livelli di conformità alla tassonomia ambientale Ue, a partire intanto dalle aziende con oltre 500 dipendenti in ambito energetico e servizi di utility. Per passare poi a più comparti industriali e alle fasce dimensionali più piccole di aziende.
Tre settori in cui si parla molto di tecnologie sostenibili sono l’energia, i trasporti, l’edilizia.
Le tecnologie sostenibili per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di energia da fonti rinnovabili sono uno degli ambiti più importanti degli investimenti di ricerca e sviluppo, sia di grandi e medie aziende consolidate sul mercato sia di startup.
Ecco alcuni esempi legati all’elettrificazione con tecnologie sostenibili, per la quale comunque serviranno molti metalli, a partire dall’onnipresente rame. Si pone quindi la questione della sostenibilità dell’approvvigionamento e del trattamento dei metalli necessari: intensificazione dello sfruttamento minerario in superficie, possibile sviluppo di quello sui fondali marini, aumento progressivo del riciclo dei metalli da rifiuti civili e industriali.
– Batterie agli ioni di litio ma anche a base di ferro, molto più diffuso del cobalto e del nichel, per l’accumulo di energia durante i picchi di produzione degli impianti fotovoltaici ed eolici.
– scommessa, difficile per motivi innanzitutto di sostenibilità economica, dell’idrogeno verde, prodotto con corrente elettrica da fonti rinnovabili, che oggi rappresenta solo l’1% di tutto l’idrogeno prodotto globalmente per finalità industriali ed energetiche.
– L’efficientamento dei sistemi di produzione, stoccaggio e distribuzione dell’energia da fonti rinnovabili (oltre che di quella da fonti fossili e nucleare): il contributo dell’intelligenza artificiale per le cosiddette smart grid.
– Automazione e robotica per la manutenzione delle turbine eoliche e idroelettriche.
Per la transizione verso i veicoli elettrici con la sfida delle batterie e dei motori elettici, e dei relativi metalli, vale la questione sostenibilità di cui sopra: approvvigionamento dei minerali, filiera di trattamento per ricavarne i metalli, ricerca e sviluppo per trovare le combinazioni migliori in termini di tecnologie sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico.
Servono anche sistemi di controllo sempre più digitalizzati, per veic9li che sono veri e propri computer a ruote. Con la questione geoeconomica e geopolitica dei chip (European Chips Act) e delle relative materie prime per le schede e i circuiti elettronici. Per esempio, i veicoli elettrici richiedono mediamente una quantità di rame dalle due alle tre volte superiore a quelli con motore endotermico, anche se un recente studio di Goldman Sachs e CRU Group riduce la stima del fabbisogno medio per veicolo elettrico a 51-56 kg rispetto a 65-66 kg.
Per la motorizzazione endotermica di veicoli stradali, navi e aerei ci sono anche i biocarburanti. Alternativi agli idrocarburi da fonti fossili, sono prodotti in breve tempo da biomasse cioè materie prime rinnovabili di tipo organico di origine agricola, come per esempio il mais: etanolo, metanolo, biodiesel, biobutanolo. Con implicazioni però anche in questo caso di sostenibilità ambientale e sociale delle filiere, visto che la domanda in grandi volumi di biocarburanti implica la necessità di destinare ampi superfici di terreni a colture dedicate per ricavarne le necessarie commodity.
Le tecnologie sostenibili hanno nell’edilizia un vasto campo di applicazioni. La spinta è data dal fatto che gli edifici in Europa pesano per un terzo delle emissioni di Co2 e il 40% dei consumi energetici. L’Ue ha l’obiettivo di raggiungere l’obiettivo degli edifici a zero emissioni di Co2 per le nuove costruzioni entro il 2030, e per tutto il patrimonio immobiliare entro il 2050.
Quali materiali sostenibili per la bioedilizia? Di origine organica e riciclabili, come per esempio il legno e la fibra di lana di legno, la canapa, il lino, la paglia, le vernici naturali.
Che principi di progettazione e tecniche di costruzione? Massimo sfruttamento delle risorse naturali (luce e calore solare, aria e vento, acqua piovana) e dell’efficienza energetica.