3 Luglio 2023 / EXPERIENCE

La sfida della sostenibilità per lo sviluppo industriale italiano: il dibattito al 62° FARO Club

Sostenibilità sviluppo industriale. L’acciaio e l’automotive sono stati i protagonisti della tavola rotonda “Materie prime e crescita sostenibile: come trasformare la sfida di un percorso a ostacoli in un asset di valore funzionale per la crescita delle realtà industriali”, organizzata da FARO Club il 21 giugno in occasione del 62°Main Meeting presso il CSMT Innovative Contamination Hub di Brescia.

Le testimonianze di quattro imprese

Il dibattito si è sviluppato attraverso interventi articolati che hanno raccontato l’esperienza di sostenibilità sviluppo industriale in diverse realtà aziendali.

Quattro relatori sui sono confrontati con il pubblico dei Faristi.

– Paola Artioli, presidente di Asonext spa, produttore di acciai speciali.
– Giovanni Marinoni, vice presidente di ORI Martin spa, produttore di acciai speciali.
– Francesca Morandi, consigliere di amministrazione di Siderweb (media company della community italiana degli operatori siderurgici), della fiera di settore Made in Steel e di Acciaio al Femminile.
– Paolo Streparava, ceo del Gruppo Streparava, produttore di componenti powertrain e chassis per auto, moto, veicoli commerciali, camion e bus.

I temi principali

– La digitalizzazione e le trasformazioni dei processi organizzativi e produttivi industriali.
– Gli investimenti sulle energie rinnovabili e sull’efficientamento energetico e dei consumi idrici.
– Il riciclo e il riuso di materie prime in ottica decarbonizzazione ed economia circolare, con focus sui rottami ferrosi per la produzione di acciaio con i forni elettrici (ambito in cui l’Italia detiene la leadership europea con una quota dell’80% sul totale dell’output siderurgico nazionale, il doppio della media Ue).
– L’impatto sulle filiere industriali italiane ed europee del CBAM, il Carbon Border Adjustment Mechanism dell’Ue.
– Il capitale narrativo nella comunicazione del settore siderurgico italiano.
– Le politiche per il personale mirate alla valorizzazione del capitale umano delle imprese, il fabbisogno occupazione, il mismatch tra domanda e offerta di profili e competenze e la formazione con particolare focus sulle materie STEM per le figure tecniche, sull’aumento in atto dei progetti di academy aziendali interni e sul ruolo e l’offerta didattica migliorabile degli ITS (Istituti Tecnici Superiori).
– La parità di genere (Gender Gap) nelle imprese, tema approfondito poi nella tavola rotonda Farosa del 22 giugno del Main Meeting.

La questione del CBAM, che entrerà in vigore a ottobre 2023. Criticità ed esigenza di approfondimenti per le aziende industriali

Durante la tavola rotonda “Materie prime e crescita sostenibile” è emerso il tema dell’impatto negativo che l’applicazione del Carbon Border Adjustment Mechanism dell’Ue ha sulla competitività internazionale delle imprese produttive. L’economia italiana è fortemente basata sulla trasformazione industriale. La tassazione extra sulle importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio colpisce le commodity destinate ai processi manifatturieri più che i prodotti finiti esportati in Italia dai concorrenti manifatturieri extra Ue.

Il CBAM entrerà in vigore nella sua fase transitoria a partire dal 1° ottobre 2023. Si applicherà inizialmente alle importazioni di determinati beni la cui produzione è ad alta intensità di carbonio e presenta il rischio più significativo di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno.

Secondo quanto illustra il sito web della Commissione Europea, una volta pienamente introdotto il CBAM mira alla cattura del 50% delle emissioni nei settori coperti dal sistema EU ETS (Emissions Trading System).
L’obiettivo del periodo di transizione è consentire a tutti gli operatori interessati (importatori, produttori e autorità) di apprendere i contenuti dei nuovi regolamenti e raccogliere informazioni utili sulle emissioni embedded per perfezionare la metodologia in vista del successivo periodo definitivo di applicazione.

Arriva quindi il momento per le imprese di approfondire il tema del CBAM e delle relative certificazioni.

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