10 Ottobre 2024 / TRANSIZIONE ENERGETICA

La riforma del Sistema EU ETS sulle quote di emissione di CO2

L’Italia si sta avviando a recepire le Direttive Ue 2023/958 e 2023/959 in materia di Sistema EU ETS in maniera più estesa ed intensiva. Secondo lo schema di disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2024, il sistema di scambio di quote di emissione di gas serra sarà infatti esteso al settore del trasporto marittimo. E un nuovo ETS II sarà parallelamente applicato ai trasporti stradali e alle costruzioni per quanto riguarda le emissioni dei riscaldamenti degli edifici. Mentre il target di riduzione delle emissioni al 2030 passa dal 42% al 62%.

Inoltre, la riforma del Sistema EU ETS in Europa prevede la progressiva eliminazione delle quote gratuite per i settori industriali ad alta intensità energetica, tra cui acciaio, alluminio e ghisa. Che saranno sostituite dal CBAM, il meccanismo di aggiustamento delle emissioni alla frontiera per le materie prime e i semilavorati importati da Paesi extra Ue. Meccanismo nel quale dal quarto trimestre 2024 non sarà più possibile per gli importatori dichiarare i valori di default relativi alle emissioni di CO2 incorporate nelle merci che erano state previste per il primo anno del periodo di transizione del CBAM (avviata il 1° ottobre 2023). Ma la novità più importante entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026, quando è previsto che inizino gli effetti economici del CBAM sulle imprese.

Nel frattempo, però, da più operatori economici dei settori interessati dalla riforma del Sistema EU ETS e dalla sua progressiva transizione al nuovo CBAM si levano richieste di modifiche radicali. Pena l’ulteriore perdita di competitività di diversi settori della manifattura italiana ed europea.

Il mercato degli EUA nel 2024

La Commissione europea ha tagliato del 24% le quote disponibili di CO2 scambiabili nel Sistema EU ETS nei dodici mesi dal 1° settembre 2024 al 21 agosto 2025. Nel frattempo, la domanda di quote di emissioni è ulteriormente calata a causa del rallentamento dell’attività industriale in Europa.
E con la domanda calano anche le quotazioni di mercato dei relativi Futures EUA (European Units Allowances). Nello specificio, l’Intermarket Monday Call di Faro Club del 7 ottobre ha registrato che, dopo aver toccato i 78 euro a tonnellata tra maggio e giugno 2024, a inizio ottobre si è scesi a 60 euro. E il trend, almeno per il breve-medio termine, appare essere ulteriormente ribassista.

 

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