20 Settembre 2024 / EXPERIENCE

Focus sulle politiche economiche USA proposte dai due candidati presidenziali 2024

Non è tenero il giudizio del prof. Arrigo Sadun nei confronti dei principali punti delle politiche economiche USA proposte da Kamala Harris e Donald Trump. «Entrambi i candidati presidenziali suggeriscono pessime misure», è la sintesi lapidaria dell’esperto di macroeconomia dell’Advisory Board di FARO Club espressa durante l’Anteprima Online del 18 settembre del 66° FARO Club Main Meeting in programma a Bergamo il 23-24 ottobre 2024.

L’economia americana nel 2024

Innanzitutto il prof. Sadun evidenzia discrepanze rilevanti sui dati macro economici. «Una valutazione dello stato di salute dell’economia USA è particolarmente difficile perché i più recenti indicatori sono contraddittori. La crescita del PIL nel secondo trimestre è stata un soddisfacente +3%, ma il dato del reddito nazionale è di un terzo più basso. Se questa discrepanza dovesse essere risolta in linea con l’indicatore del reddito, il quadro congiunturale apparirebbe sensibilmente meno solido. D’altra parte, la conferma di un tasso di crescita del 3% renderebbe più cauta la FED nell’attuare una svolta monetaria».

Analoghe incongruenze si registrano nell’andamento del mercato del lavoro. Recentemente le stime sull’occupazione sono state ridotte di circa un milione di unità. «Una valutazione più attenta dell’ultimo dato, già ridotto di circa la metà rispetto ai mesi precedenti, rivela che i nuovi posti di lavoro sono stati creati nel settore pubblico o in attività strettamente connesse con le spesa pubblica, mentre l’occupazione nel settore manifatturiero ha continuato a ridursi», avverte Sadun.

Il saldo commerciale estero USA rimane nettamente negativo: «C’è una preoccupante perdita di competitività dei prodotti americani. Occorrerà attendere ulteriori conferme, ma l’impressione generale è che il buon andamento dell’economia USA rifletta ancora l’impatto degli eccezionali stimoli fiscali dell’amministrazione Biden. Effetti – sottolinea Sadun – che inevitabilmente sono destinati ad esaurirsi, soprattutto se un cambio di amministrazione porterà a un ripensamento della politica fiscale. In sintesi, non è ancora chiaro se gli Stati Uniti stanno uscendo da un soft landing o se stanno avviandosi verso un periodo di relativa stag-inflation».

Anche negli USA, come in Europa, si assiste a uno spostamento dei consumi privati, che rappresentano i due terzi del Pil, dai beni ai servizi. «In America la popolazione ad alto reddito contribuisce al 40% della domanda privata totale, beneficiando anche dei guadagni di borsa di questi anni».

Giudizio sulle politiche economiche proposte dalla candidata Dem Kamala Harris

Harris ha promesso meccanismi di controllo di prezzi e affitti e sussidi sull’acquisto della prima casa. «Misure socialiste che storicamente hanno dato pessimi risultati ovunque, e verosimilmente i risultati non sarebbero migliori negli Stati Uniti», sentenzia Sadun.

«Non è facile valutare le reali intenzioni di un’eventuale amministrazione Harris. In ogni caso, un’affermazione dei Democratici alle presidenziali (soprattutto se accompagnata dal controllo del Congresso, visto che si vota anche per un parziale rinnovo del Senato e per la Camera dei Rappresentanti) consoliderebbe i tentativi di trasformare l’economia e la società USA in una social-democrazia di stampo europeo. Personalmente – precisa Sadun – non credo che tale obiettivo sia realistico, però i danni al funzionamento dell’economia nei prossimi anni potrebbero essere notevoli. I Democratici sono più interessati a politiche economiche di ridistribuzione del reddito piuttosto che a massimizzare le performance. Queste prospettive assumono una rilevanza ancora maggiore, in quanto avvengono in un contesto in cui la congiuntura USA è assai meno solida di quanto suggerito da alcuni indicatori».

Giudizio sulle politiche economiche proposte dal candidato Rep Donald Trump

Sadun vive e lavora negli USA da parecchi anni e conferma l’impressione che l’esito delle elezioni sia molto incerto. L’economista ritiene comunque che i sondaggi possano sottostimare il fatto che, per diversi motivi, molti americani sono restii a dichiarare apertamente il loro supporto per Trump e le sue politiche.

«Un’eventuale affermazione dei Repubblicani porterebbe a un completo ribaltamento di molte delle politiche di Biden, soprattutto in ambito energia, protezione ambientale, politica fiscale, regolamentazione». Il settore dove è realistico pensare che avverrebbero le prime sostanziali modifiche è quello energetico, dove Trump eliminerebbe rapidamente le restrizioni sulle estrazioni di oil&gas.

Ma è in termini di politiche economiche protezionistiche e di politiche fiscali molto lasche rispetto allo stato delle finanze pubbliche USA che Trump sta esprimendo le intenzioni peggiori, secondo Sadun. «L’idea di innalzare fortemente i dazi doganali su tutto l’import è pessima, perché causerebbe sia un effetto inflazionistico sia una riduzione della crescita economica. E preoccupanti sono anche le proposte fiscali di confermare gli sgravi fiscali introdotti dall’amministrazione Trump 2016-2020 in scadenza tra due anni, che in assenza di adeguati interventi sulla spesa pubblica peggiorerebbero molto il rapporto debito pubblico / Pil USA».

E l’Europa? Analisi del Report sulla competitività di Mario Draghi al 66° FARO Club

Sadun osserva come l’Europa sia alle prese con una difficile fase congiunturale, ulteriormente aggravata dall’emergere di problemi strutturali riguardanti soprattutto i settori automotive ed energia. «Ma politiche fiscali di rilancio non sono ipotizzabili di fronte alla necessità di rientrare nei vincoli imposti dal Patto di Stabilità. Il rilassamento della politica monetaria potrà arrecare qualche sollievo, ma non basterà per avviare una nuova fase di espansione».

In materia di economia europea in occasione del 66° FARO Club Main Meeting il 24 ottobre il prof Sadun interverrà proprio sui temi oggetto del recente Rapporto sul futuro della competitività europea di Mario Draghi.

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