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Acciaio verde: cos’è? Le tecnologie, il mercato e le difficoltà in Europa
La politica energetica in Italia ha un nuovo strumento nella Legge 11/2024 del 2 febbraio 2024 che recepisce con alcune modifiche il Decreto Energia 181/2023. Le misure in essa contenute dovrebbero accelerare la transizione green nel Paese e al contempo aiutare la competitività sui mercati internazionali di alcuni settori economici strategici. In ballo ci sono 27,4 miliardi di euro di investimenti attivabili.
Le aree di intervento principali riguardano lo sviluppo delle energie rinnovabili, la decarbonizzazione e la sicurezza energetica. In particolare, in materia di sicurezza energetica molto attese sono le misure di gas ed electricity release per le aziende energivore che da luglio 2023 non beneficiano più dei crediti d’imposta sugli acquisti energetici. E sono previsti anche incentivi alle aziende gasivore per l’acquisto di gas da giacimenti nazionali.
Completano il quadro della Legge 11/2024 le misure per la ricostruzione nei territori colpiti da alluvioni ed eventi simici nel 2023.
Forte rimane il focus sulla promozione e lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio nazionale, secondo le linee fissate sul tema della sostenibilità energetica dal PNRR e dal PNIEC, il piano nazionale per la politica energetica in Italia.
La Legge 11/2024 prevede incentivi per l’installazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili a supporto di circa 3800 imprese con elevati consumi di elettricità iscritte nell’elenco istituito presso la CSEA – Cassa per i servizi energetici e ambientali. Il GSE – Gestore Servizi Energetici potrà anticipare gli effetti della realizzazione degli impianti per i primi tre anni, garantendo energia rinnovabile a un costo allineato con la tecnologia: l’energia anticipata sarà restituita nei successivi 20 anni.
Un nuovo fondo per le Regioni e le Province Autonome supporterà fino al 2032 lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile in zone idonee. Le risorse serviranno per azioni di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale in seguito all’installazione di impianti rinnovabili. Il fondo avrà una dotazione annuale di 350 milioni di euro, finanziata in parte dai ricavi delle aste di Co2 e in parte da un contributo specifico imposto ai produttori di energia da fonti rinnovabili con impianti di dimensioni superiori a quelli domestici.
Attenzione aumentata anche verso geotermia ed eolico off-shore. Su queste due tipologie di fonti rinnovabili la politica energetica in Italia intende infatti accelerare con la Legge 11/2024. Per la geotermia si prevede un impulso perché le Regioni indicano gare per l’assegnazione delle concessioni. Mentre al fine di sviluppare la filiera dell’eolico, nel Sud Italia saranno individuate almeno due aree demaniali marittime in aree portuali dove saranno realizzate infrastrutture per la produzione di piattaforme eoliche galleggianti off-shore.
Con il Decreto CER / Decreto MASE n. 414 del 7 dicembre 2023 si regola la creazione e lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili locali, a cui possono associarsi privati cittadini, piccole e medie imprese, realtà no profit ed enti pubblici per massimizzare la condivisione di energia elettrica autoprodotta con tutti i tipi di fonti rinnovabili. L’obiettivo è stimolare nei prossimi anni l’installazione diffusa di 5 GW di impianti, che singolarmente non devono superare la potenza di 1 MW, per concorrere agli ambiziosi target 2030 di quota delle rinnovabili nel mix elettrico nazionale.
L’efficienza energetica (Direttiva Ue 2023/1791) è l’altro pilastro della transizione green, da integrare alla diffusione di fonti rinnovabili di produzione meno impattanti suo clima.
L’efficienza energetica si declina in molti modi. Sia con le buone pratiche, come quelle promosse dalla Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili che si celebra ogni anno il 16 febbraio. Sia con lo sviluppo e l’implementazione delle innovazioni tecnologiche.
In tale direzione, importanti sono le cosiddette reti intelligenti: domestiche, intra ed extra aziendali, pubbliche. Tra le misure della politica energetica in Italia oggetto della Legge 11/2024, a valere su risorse del PNRR sono per esempio previste anche la semplificazione e velocizzazione delle procedure autorizzative per i progetti di digitalizzazione in ambito Smart Grid e Resilienza Reti Elettriche e l’avvio di 15 progetti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
Cinque aree rilevanti di innovazione tecnologica per il miglioramento dell’efficienza energetica dei processi aziendali così come nelle abitazioni sono:
– IoT e AI per la raccolta, il monitoraggio, la gestione da remoto e l’analisi di dati, utili per la diagnostica energetica
– Blockchain per lo scambio trasparente e decentralizzato di informazioni immodificabili tra consumatore e produttore energetico attraverso smart contract che registrano i dati in un database distribuito
– Illuminazione a led che riduce i consumi energetici del 60-70% rispetto alle lampadine a incandescenza con sistemi di controllo e programmazione da remoto
– Inverter da corrente continua a corrente alternata per macchinari industriali ed elettrodomestici per regolare la potenza dei dispositivi in funzione delle necessità e ridurre quindi gli sprechi
– Impianti di cogenerazione che generano simultaneamente corrente elettrica e calore termico e impianti di trigenerazione che con il calore residuo creano energia frigorifera, indicati per particolari applicazioni industriali.
La politica energetica in Italia è tarata sugli obiettivi molto ambiziosi del REPowerEU in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica, governance e interconnettività dell’energia elettrica, riforma del mercato elettrico, mobilità sostenibile, e così via. Che hanno anche l’obiettivo di diversificare il rischio di approvvigionamento energetico di un continente povero di materie prime come l’Europa e di sviluppare filiere industriali in settori come le tecnologie per le fonti rinnovabili e le batterie.
Impatti economici e sociali della transizione energetica in Italia secondo l’analisi di scenario della proposta di PNIEC 2023 QUI.
Quale poi possa essere l’effettivo impatto nel giro di qualche anno dell’implementazione, totale o parziale, delle politiche del Green Deal europeo è arduo da dire. Anche perché le misure legislative non sono scolpite sulla roccia, e a giugno 2024 si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. A tal proposito, sul tema della competitività business rispetto alle politiche di transizione energetica per la decarbonizzazione, subito dopo le elezioni per il Parlamento europeo si terrà a Bruxelles dall’11 al 13 giugno 2024 la conferenza dell’European Sustainable Energy Week 2024.
Quel che è certo è che molto complessa è la questione della sostenibilità economica della politica energetica in Italia e in Europa ispirata agli obiettivi del Green Deal, e che le ricadute sono forti su molti settori, dall’agricoltura all’industria. A maggior ragione nel contesto globale di grande incertezza, di rallentamento economico e di cambiamento degli equilibri geopolitici di questa terza decade del XXI secolo.