ENERGIE RINNOVABILI

Eolico in Italia e obiettivi PNIEC, serve anche il repowering di 6 GW di vecchie turbine
Le materie prime rinnovabili sono quelle che per la loro intrinseca natura si rigenerano. Tra le materie prime di origine vegetale o animale ci sono quelle da selvicoltura, agricoltura, allevamento, pesca. Comprese le fonti energetiche da biomassa. Sono invece inorganiche le altre fonti di energie rinnovabili: solare, eolico, geotermia, idroelettrico.
Le materie prime rinnovabili sono molto utilizzate nell’industria alimentare, legno, carta. Ma anche altri settori manifatturieri mirano a sostituire nei cicli produttivi le materie prime non rinnovabili con quelle rinnovabili e circolari.
Tra le materie prime rinnovabili più utilizzate in Italia, quelle agroalimentari sono utilizzate anche nei settori della pelle, dei fertilizzanti, della cosmetica, etc.
Mentre il legno ha applicazioni nell’arredamento, nelle costruzioni, nella carta e nella produzione energetica da biomassa. In questo ambito si segnala il recente Position Paper del Tavolo di Filiera Foresta su gestione forestale e sostenibilità degli usi energetici delle biomasse forestali, prodotto da un gruppo di lavoro temporaneo di università, istituti di ricerca, enti locali e associazioni economiche coordinato da AIEL (Associazione italiana energie agroforestali). L’obiettivo è proporre una visione condivisa fra i soggetti della filiera forestale, dei caposaldi e dei modelli da adottare per il corretto e sostenibile utilizzo delle biomasse forestali, in una logica di uso a cascata.
Il Position Paper di AIEL spiega quale sarebbe l’impatto economico di un aumento del tasso di prelievo forestale italiano, oggi molto inferiore alla media europea (Italia tra il 18,4% e il 37,4% dell’incremento annuo, Europa 73%). Il basso tasso di prelievo comporta una forte dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di legno e legname per l’industria nonché per l’importazione di legna da ardere, pellet e cippato.
L’aumento della gestione forestale sostenibile creerebbe posti di lavoro nella produzione forestale, nella prima lavorazione per la creazione di materiali grezzi e semilavorati per fini strutturali, artigianali ed energetici. Inoltre, la filiera agroforestale italiana potrebbe ridurre l’importazione di gas naturale di oltre dieci miliardi di metri cubi annui.