14 Settembre 2023 / MATERIE PRIME

Materie prime critiche: risorse fondamentali a rischio

Materie prime critiche: risorse fondamentali a rischio

Le materie prime critiche per la transizione energetica sono l’oggetto del Report pubblicato a luglio 2023 dalla Energy Commission Transition (ETC), una think-tank internazionale di operatori economici impegnati a raggiungere gli obiettivi Net-Zero Emissions 2050.

L'impatto delle materie prime critiche sull'economia globale

Secondo il report ETC, per centrare gli obiettivi Net-Zero 2050 serviranno 15 volte l’attuale capacità energetica eolica (da 1 a 14-15 TW) e 25 volte quella fotovoltaica (da 1,2 a 26-34 TW). Ma anche reti elettriche triplicate (da 70 a 200 milion di Km), veicoli elettrici decuplicati per sei (da 25 a 1500 milioni), produzione di 500-800 milioni di tonnellate di idrogeno verde (oggi è meno di 1 milione). Nel mercato dei metalli questo comporterebbe già entro il 2030 un marcatissimo aumento della domanda mondiale di materie prime critiche: rame e nichel +50/70%, cobalto e neodimio +150%, grafite e litio +500/600%.

La scarsità delle materie prime critiche: quali sono a rischio?

ETC vede un rischio riserve per cinque materie prime critiche: rame, nichel, litio, cobalto, argento.
Cioè le attuali riserve mondiali non sarebbero sufficienti a soddisfare la domanda primaria cumulativa stimata 2020-2050 per la transizione energetica e per altri utilizzi di queste materie prime critiche, sulla base del Baseline Decarbonisation Scenario di ETC.
In particolare, per il rame domanda cumulativa prevista di 1135 milioni di tonnellate a fronte di riserve per 890 milioni. Per il nichel domanda cumulativa di 170 milioni di tonnellate e riserve per 100 milioni.

Soluzioni e strategie per la gestione delle materie prime critiche

Il rischio va gestito per ETC in due aree di intervento: aumento del riciclo e dell’innovazione in efficienza tecnologica e dei materiali e incremento rapido delle attività sostenibili di estrazione mineraria delle materie prime critiche.
Per il rame, dove ci vogliono fino a vent’anni per avviare nuove miniere, l’ottimizzazione di riutilizzo e consumi potrebbe ridurre al 2030 del 10% la domanda di materia primaria e il potenziale gap di offerta.
Per il nichel, il rapido aumento dell’estrazione mineraria in Indonesia (anche se ancora molto carbon-intensive) e le trasformazioni nel mercato Class 1 per le batterie potrebbero tagliare del 30% la domanda di materia prima primaria al 2030 e addirittura portare a un 20% di surplus di offerta.

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