5 Aprile 2024 / EXPERIENCE

L’alluminio secondario cresce ma il mercato soffre la carenza di rottami

L’Italia è leader in Europa nella produzione di alluminio secondario e nell’impiego di rottami di alluminio riciclato. In Europa la quota di alluminio post-consumo riciclato ha raggiunto il 79% dell’alluminio post-consumo (era il 65% del 2005), mentre il tasso di riciclo degli scarti pre-consumo arriva a quasi il 100%. Sono questi alcuni dei risultati del dossier “Miniere Urbane” dello studioso di politiche ambientali Duccio Bianchi presentati alla conferenza di settembre 2023 “Riciclo Alluminio: Italia leader in Europa. Rischi e opportunità nei nuovi scenari economici e normativi” del Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio.

L’impronta carbonica dell’alluminio secondario

Lo sviluppo dell’alluminio secondario è determinante per il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore. Per ogni tonnellata di alluminio secondario prodotto vengano infatti emesse 0,5 tonnellate di CO2, rispetto alla media mondiale di 17 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di alluminio primario, secondo l’analisi di Bianchi. In Europa l’impronta carbonica media dell’alluminio primario (dati European Aluminium) e di 5,1 tonnellate di CO2 in Scope 1 e Scope 2 per ogni tonnellata di produzione, e di 0,3 tonnellate di CO2 per l’alluminio secondario.

Criticità su disponibilità e prezzi dei rottami di alluminio

Pertanto il concetto di sostenibilità è un driver sempre più rilevante nel mercato dell’alluminio, a partire appunto dalla produzione di quello secondario con rottame riciclato. «Questa è una questione fondamentale per i produttori italiani. Ma occorre prendere il treno per tempo ed essere pronti a cambiamenti dinamici, senza farsi travolgere dall’euforia», ha commentato Mauro Cibaldi di Deral spa durante il Kerb del mercato fisico dei metalli del 64° FARO Club Main Meeting.
Però, ha notato Roberta Maroni di Hydro Aluminium, «per l’alluminio secondario si registrano criticità importanti su prezzi e approvvigionamento del rottame: quel poco che resta in Europa ha costi elevati».
Il rottame è un materiale di cui non si può programmare la produzione. «La sua disponibilità è incerta, perché dipende da tanti fattori. Su di essa impattano anche scelte politiche, perché per esempio il Superbonus per le ristrutturazioni edilizie ha portato a intensificare il cambiamento di serramenti, molti dei quali erano in alluminio, che è quindi entrato nel circuito dell’economia circolare», ha osservato Cibaldi. «I beni prodotti con alluminio da riciclo dovrebbero essere considerati e premiati nel mercato con un valore più alto. Occorre quindi essere attenti a questa dinamica dei prezzi, perché il rottame è una materia prima che può diventare più rara e quindi più ambita, per la quale si dovrà pagare di più».

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