21 Febbraio 2025 / METALLI

Scenario di mercato 2025 dei principali metalli industriali – Osservatorio Faro

Si delinea una tendenza rialzista dei prezzi dei principali metalli industriali nel 2025. Anche nel mercato europeo, nonostante la domanda reale di acciaio, alluminio e rame rimanga fiacca. Le quotazioni delle materie prime si muovono infatti in maniera correlata rispetto all’inflazione, che persiste nell’area euro e dollaro.

A seguire, una breve sintesi di quanto emerso dall’Analisi ciclica di mercato e nel Kerb degli operatori dei mercati fisici dei principali metalli industriali in Italia ed Europa nel corso dell’Anteprima Online del 67° Faro Club Main Meeting.

Principali metalli industriali non ferrosi: il rame

In particolare è stata evidenziata l’analisi del ciclo a 18 anni e l’analisi frattale a 9 anni del rame, che è per antonomasia il metallo precursore che fornisce i primi segnali. L’oro rosso si trova ora in fase di ripartenza con massimo di ciclo previsto nel 2027, quindi con una tendenza rialzista nei prossimi due anni.

Anche gli operatori del mercato fisico del rame registrano un aumento in corso dei prezzi, nonostante nei primi mesi del 2025 la domanda generale dall’industria in Italia e in Europa non stia riprendendosi dopo la contrazione del 2023 e 2024. In particolare è molto rallentato il mercato delle costruzioni. Va invece bene la domanda per infrastrutture di trasporto ed energetiche, con visibilità ordini a medio-lungo termine grazie al traino dei progetti Pnrr. Peculiare poi la situazione del settore automotive: nonostante la forte crisi del settore in Europa, si registra un buon livello di richieste di materiale nel mercato tedesco.

A livello generale è comunque completamente cambiato lo scenario dei premi dei catodi di rame. I benchmark internazionali del passato non valgono più. La forte aggressività commerciale di produttori cinesi e africani, con prezzi molto ribassati, definisce un nuovo paradigma globale.

Principali metalli industriali non ferrosi: l’alluminio

L’analisi ciclica dei principali metalli industriali mostra uno scenario di rialzo nel 2025 anche per l’alluminio.

Guardando invece ai mercati fisici in Italia ed Europa, la ripresa a inizio anno è molto lieve. Si segnala infatti un timido rimbalzo della domanda di billette di alluminio primario in diversi settori di utilizzo. Dovuto però probabilmente a politiche di ricostruzione delle scorte a cui molti utilizzatori avevano dato fondo.

Il mercato nazionale in Europa che ha tenuto meglio nel 2024 è stato quello spagnolo. Forte la contrazione della Germania, che ha di riflesso fortemente colpito gli estrusori italiani che lavorano molto con il settore automotive tedesco. E il calo dei premi di pani e billette unitamente all’aumento del costo dell’energia ha forzato i produttori europei a tagliare la produzione.

Inoltre, nel 2025 il forte aumento dei dazi Usa sull’import di alluminio, che saranno esecutivi da marzo, potrebbe portare a un incremento dei volumi di alluminio proveniente da altri continenti offerti nel mercato europeo. Con effetti quindi ulteriormente depressivi su premi e marginalità per i produttori europei.

Per quanto riguarda l’alluminio secondario da riciclo, il quadro è eterogeneo. Parziali segnali di ripresa si segnalano per gli estrusi nei settori meccanica, aviazione e ferroviario. Molto male invece i getti, fortemente legati all’automotive. Vivace la domanda di laminati, soprattutto per l’industria alimentare.

Continua a crescere infine la domanda di alluminio riciclato certificato, anche se i volumi sono ancora ridotti.

Acciaio e rottami ferrosi

Non si segnalano particolari novità nel mondo del ferroso. La domanda europea di acciaio continua a essere molto fiacca, sia per quello al carbonio sia per l’inox.

I produttori europei di acciaio al carbonio sono comunque fiduciosi che i prezzi aumenteranno nel 2025 grazie alla riduzione delle importazioni extra Ue. Il comparto sta infatti fortemente spingendo per la revisione in senso restrittivo delle misure di salvaguardia Ue sulle quote paese di import.

Sono sicuramente in ripresa a inizio 2025 i prezzi dei rottami ferrosi. Dove la vera questione è quella della disponibilità di materiale nel mercato italiano ed europeo. Gli operatori della filiera del commercio di rottami sono in ogni caso fiduciosi sugli effetti positivi che avrà nella seconda metà del 2025 l’avvio di cantieri di progetti Pnrr per opere che richiedono molto acciaio.

Il nichel

Soffre molto la domanda di acciaio inox. E di conseguenza soffre il mercato del nichel, depresso in Italia ed Europa come volumi, prezzi e premi.

Per effetto dell’avvio della produzione cinese di acciaio inox di qualità con nuovi impianti convertitori, il surplus di offerta mondiale di nichel si è spostato nel 2024 dal quello per la fascia bassa ai catodi di qualità superiore.

Il piombo

Il mercato del piombo è tranquillo. Ci sono però prospettive negative sulle batterie europee per auto elettriche con la posticipazione dei programmi di investimento in giga factory nuove. Preoccupazione poi nel settore batterie anche per il prezzo alle stelle dell’antimonio, utilizzato come legante, che è arrivato a superare i 50mila dollari a tonnellata.

Non mancano poi le incertezze per la corsa a innalzare barriere nel commercio internazionali. Non tanto per possibili dazi sul piombo, ma per quelli sulle batterie che potrebbero spostare l’equilibrio dei flussi commerciali tra continenti.

Lo zinco

A inizio 2025 si è registrata una ripresa del mercato della zincatura a caldo. Parecchio rallentata invece la domanda di zama, che è molto legata all’automotive, e di ossido. Inoltre è sempre più scarsa la richiesta di zinco secondario, anche a causa della crisi del comparto dell’ottone. Quindi in Europa c’è un forte surplus di rottami di zinco, che trovano in parte sbocco nei mercati asiatici.

Share:

Iscriviti alla Newsletter
di FARO Club

FARO Club dà accesso a relazioni e know how per ampliare gli orizzonti, affrontare il futuro e espandere il business.



    Informativa sulla privacy